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napoleonico. A partire dal XIX secolo Crisogono a cavallo. Oltre la porta vi è
si registrò l’arrivo di aristocratici e l’Arsenale veneziano. Nel punto dove Zara, Porto
amministratori italiani che infl uenzano a fi no al III secolo si sviluppava il foro
tal punto la storia della città da escluderla romano sorge la Chiesa di San Donato
dal Regno di serbi, croati e sloveni e da (Sv. Donat), edifi cata nel IX secolo a
lasciarla provincia italiana fi no al 1943. pianta circolare dal vescovo omonimo.
Durante la seconda guerra mondiale fu All’interno sono visibili due colonne e la
pesantemente bombardata dagli anglo- pavimentazione dell’antico foro. Altri resti
americani, che rasero al suolo gran parte di epoca romana sono costituiti da alcune
del centro storico. Dopo una lenta e colonne raffi guranti Giove e Medusa e
paziente ricostruzione, nel novembre 1991 da alcuni altari forse utilizzati per sacrifi ci
la popolazione fu costretta a subire per un pagani. Nell’area adiacente la chiesa
anno e mezzo l’assedio e i bombardamenti sorgeva probabilmente un tempio di I
da parte dei serbi, fi nché nel maggio secolo a.C. dedicato alla Triade Capitolina.
1993 fu liberata ed entrò a far parte della All’esterno della chiesa, sul lato nord, si
Croazia. può vedere la colonna utilizzata in età
Nonostante tutto, oggi Zadar si presenta medievale come gogna. Zara, Chiesa di San Donato
in buono stato di conservazione e la vita Accanto sorge la Cattedrale di Santa
è tornata alla normalità. La città vecchia Anastasia (Katedrala Sv. Stošije) costruita
è circondata da una lunga banchina che nel XII-XIII secolo in stile romanico.
corre tutto intorno all’abitato: all’interno L’interno, a tre navate con absidi laterali
le strade si incrociano perpendicolarmente riccamente decorate, ospita le reliquie di
e vi si trovano i musei, le chiese e i palazzi Santa Anastasia. La cattedrale è stata uno
antichi. L’arteria principale è la Široka degli edifi ci maggiormente danneggiati
ulica, che taglia longitudinalmente la dai bombardamenti nell’ultima guerra
penisola. Dal lato orientale della città mondiale, ma è stata successivamente
vecchia un ponte pedonale porta ai restaurata.
quartieri moderni attraversando la baia di All’angolo nord-occidentale della città
Jazine. vecchia si trovano il Convento e la
Chiesa dei francescani (Samostan Sv.
Visita Frane) che risale al 1280 ed è la più antica
La maggior parte dei resti delle mura chiesa gotica della Croazia.
difensive ancora visibili risalgono alla La Chiesa di San Simeone (Crkva Sv.
cinta costruita durante il XVI secolo per Šime), in stile romanico, risale al XVI
difendere la città dalla minaccia turca. secolo e ospita una serie di capolavori: il
Le uniche parti delle mura romane e sarcofago di San Simeone, realizzato nella
medievali rimaste si dispongono lungo seconda metà del XIV secolo in legno di
la banchina orientale, la Liburnska obala, cedro con rilievi che raffi gurano la vita
nei pressi del ponte pedonale. Qui si del santo realizzati in oro e in argento,
osservano anche due delle quattro porte: un rilievo con la Presentazione di Cristo
la Porta di San Rocco e la Porta del al Tempio, copia di un dipinto di Giotto
Mare, costruita nel 1573 dove è ancora presente nella cappella degli Scrovegni.
visibile il simbolo della Serenissima, La Chiesa di San Crisogono (Crkva Sv.
il leone di San Marco, e un’iscrizione Krševan) offre un’interessante mescolanza
che ricorda la vittoria degli austriaci sui di stili: nasce sopra un monastero
turchi a Lepanto nel 1571. Sulla porta benedettino del XII secolo, all’interno
si scorgono i segni di un preesistente conserva un altare barocco dei primi del
arco di trionfo romano, evidentemente Settecento e alcuni affreschi bizantini.
riutilizzato. Fra i musei cittadini che meritano una
Quasi all’angolo nord-orientale si apre visita, il Museo di Arte Sacra all’interno
la Piazza dei Cinque Pozzi (Trg Pet di un monastero benedettino raccoglie
Bunara), realizzata nel 1574 e utilizzata alcune ricche collezioni di reliquie,
per l’approvvigionamento delle acque in dipinti e oggetti di arte sacra. Il Museo
città dopo che il sistema idrico romano Archeologico, invece, mostra numerosi
era andato distrutto. Sulla piazza si erge reperti di Età Neolitica e alcuni oggetti
anche una torre medievale (Bablja Kula). dell’epoca dei liburni, oltre a un plastico
La principale porta di accesso alla città della colonia romana e alle statue degli
vecchia dalla terraferma era la Porta imperatori Augusto e Tiberio. Il Museo
della Città (Kopnena Vrata); costruita Nazionale (Narodni Muzej), anch’esso
nel 1543 con una grande apertura centrale allestito all’interno di un monastero
e due piccole laterali, si fregia anch’essa benedettino, percorre tramite modelli in
del leone veneziano oltre che di San scala la storia urbanistica di Zara.
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