Page 75 - Guida_Amatori_web
P. 75
305 si ritirò a vita privata nel palazzo dove struttura occupa 31.000 m². Quattro le
visse fi no alla morte, avvenuta nel 313, porte d’ingresso: a sud, verso il mare, Spalato
cui fece seguito, però, un lungo periodo la Porta di bronzo, a nord la Porta
di abbandono del complesso. Nel 615 d’oro, a ovest la Porta di ferro e a est la
Salona fu invasa e distrutta dagli avari, e il Porta d’argento. Il palazzo era diviso in
palazzo divenne sede di una guarnigione quattro settori da due vie perpendicolari
militare che nel 639 riuscì a sconfi ggere che collegavano le porte: da est a ovest
defi nitivamente gli invasori. Numerosi il decumanus, oggi Krešimirova ulica, che
cittadini romani fuggiti sulle isole divideva la residenza imperiale nella parte
dalmate si rifugiarono dentro e attorno verso il mare dalle sale per i funzionari,
al palazzo. Con la caduta dell’impero, i soldati e la servitù nella parte verso
Split passò sotto Bisanzio prima, sotto l’interno. Da nord a sud correva invece
l’amministrazione dei sovrani croati poi, il cardus, oggi Dioklecijanova ulica. Ai
infi ne rientrò nell’area di controllo di quattro angoli del palazzo erano poste
Venezia (XI secolo). A partire dal XII quattro torri angolari, e altre quattro torri
secolo la città divenne un libero comune erano presenti lungo i lati, tranne che sul
e godette di una certa autonomia che lato del mare che ne era privo.
per circa due secoli inaugurò un periodo A nord del palazzo, davanti alla Porta
di grande sviluppo: la zona del palazzo d’oro, si eleva maestosa una delle
divenne centro ecclesiastico e sede del immagini di Spalato, la Statua di
vescovato, mentre il territorio a ovest fu Gregorio di Nin (Grgur Ninski), il
sede del centro civile. Nel 1420 Split tornò vescovo che nel X secolo si impegnò
sotto i veneziani, che nel XVII secolo affi nché la lingua croata fosse utilizzata
costruirono massicce mura di difesa e nella liturgia. Si dice che la statua,
la Fortezza di Gripe contro i turchi. Dal realizzata nel 1929 da Ivan Meštrović,
1797, come altre zone della costa, vide porti fortuna a chi ne tocchi l’alluce
passare l’impero asburgico, Napoleone (visibilmente lucido!).
e nel 1918 il regno di Jugoslavia. A fi anco sorge la Cappella di Arnir,
L’annessione all’Italia di Fiume e di Zara con un pregevole sarcofago all’interno,
fecero di Spalato il principale porto del opera di Giorgio Orsini. La porta nord del
Paese, garantendole un rapido sviluppo palazzo è la Porta aurea (Zlatna Vrata),
economico e demografi co. Un deciso ma della quale rimangono pochi frammenti;
caotico sviluppo industriale venne nel era l’uscita che conduceva verso Salona,
secondo dopoguerra, con la realizzazione la principale e comprendeva due torri
dei cantieri navali e degli stabilimenti riccamente decorate e alcuni basamenti
industriali oggi visibili lungo la costa per la collocazione di statue. Nell’XI
settentrionale della penisola sulla quale secolo il corridoio interno alla porta fu
sorge la città. Spalato vanta un glorioso chiuso e trasformato (XI secolo) nella
passato sportivo con lo stadio Poljud che Chiesa di San Martino (Sv. Martin). Nei
nel 1990 ospitò i Campionati Europei di giardini davanti alla porta sono ancora
Atletica, e con la squadra di pallacanestro visibili un campanile rinascimentale e i
della Jugoplastica Split, a lungo la più forte resti di una cappella che facevano parte
compagine europea. della Chiesa di San Eufemia, distrutta
da un incendio nel 1877. All’interno, nel
Complesso del Palazzo di settore nord-orientale si eleva Palazzo
Diocleziano Papalic (XV-XVI secolo), costruito in
Anticamente affacciato sul mare, il celebre stile tardogotico e caratterizzato da un
Palazzo di Diocleziano (Dioklecijanova loggiato e da una scala esterna. Il palazzo
Palača) è uno degli edifi ci di epoca oggi ospita il Museo civico (Muzej Grada
romana più imponenti al mondo. Fatto Splita), sede di collezioni archeologiche,
costruire dagli architetti Filotas e Zotikos, numismatiche, artistiche e librarie che
fu edifi cato utilizzando pietra bianca raccontano la storia della città nel periodo
dall’isola di Brač, marmi dall’Italia e dalla bizantino e veneziano, tra il XII secolo e il
Grecia e colonne e sfi ngi dall’Egitto. XVIII secolo.
Il complesso subì numerose e ripetute Nel cuore del palazzo, all’incrocio tra
trasformazioni in epoca medioevale. il cardus e il decumanus e come punto di
Il palazzo appare costruito secondo accesso verso i quartieri imperiali, si erge
lo schema dell’accampamento militare il Peristilio, il cortile interno del palazzo,
romano (castrum): misura 180 m nei oggi tre gradini sotto il piano stradale,
lati paralleli al mare e 215 m nei lati lungo 35 m, largo 13 e circondato su tre
perpendicolari. Le mura perimetrali sono lati da un colonnato con capitelli decorati
spesse circa 2 m e alte fi no a 28, l’intera e attorniato da palazzi gotici e barocchi.
73