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del Regno di Croazia e di Ungheria     e tre gli idiomi erano raggruppati nella
           si diffusero i monasteri che ebbero il   dicitura “serbocroato” (srpskohrvatski) che
           compito di diffondere la religione cattolica   oggi, a causa delle vicende belliche, ha
           nella regione. Con il passare degli anni la   assunto un’accezione negativa. È una lingua
           chiesa di Roma divenne una sostenitrice   fl essiva, con sette casi: nominativo, genitivo,
           dell’indipendenza del Paese assumendo   dativo, accusativo, vocativo, strumentale e
           un ruolo fondamentale nella formazione   locativo.
           di un sentimento nazionale. Il confl itto   Sorprendentemente il croato è parlato
           latente esplose con la seconda guerra   anche come lingua minoritaria in Molise,
           mondiale e il regime degli Ustascia che si   nel Burgenland austriaco e in Vojvodina
           rese responsabile di feroci operazioni di   (in Montenegro). Esiste anche un dialetto
           pulizia etnica nei confronti della minoranza   minore, il torlaccho, utilizzato dai croati che
           serbo-ortodossa. Dopo la fi ne del confl itto,   abitano in alcuni villaggi della Romania (i
           il maresciallo Tito, salito al potere, mise   crasovani), dai serbi orientali e meridionali
           in atto una politica ostile nei confronti   e dai bulgari.
           della chiesa e della vita religiosa in genere,
           tanto che il primo stato a riconoscere
           l’indipendenza della Croazia nel 1991 fu il   STORIA
           Vaticano.                              100.000-30.000 a.C. Tra il 1899 e il 1911
           Sotto Franjo Tuđman lo stato ha stipulato   sono state rinvenute alcune ossa di Homo
           accordi con la chiesa croata quali     Sapiens Neanderthalensis e vari utensili in
           l’obbligatorietà dell’istruzione religiosa nella   pietra all’interno di una grotta presso
           scuola statale e la restituzione al clero di   Krapina, nella Croazia settentrionale.
           tutti i beni confi scati durante il periodo di   Rinvenimenti dello stesso tipo sono stati
           Tito.                                  scoperti negli anni Settanta a Vindija, ma
                                                  elementi preistorici sono emersi anche
                                                  a Lovke, presso Fiume, e in una grotta a
           LINGUA                                 Veternica, presso Zagabria.
           L’idioma croato ha ottenuto la status di   6000-2500 a.C. All’interno di diversi siti   Dubrovnik
           lingua uffi ciale soltanto con la costituzione   neolitici situati a Danilo, Butmir, Grabac
           del 1990, molto tardi rispetto ai primi   e sull’isola di Hvar sono state ritrovate
           tentativi della popolazione che a partire   numerose ceramiche decorate con vernice
           dalla metà dell’Ottocento ha strenuamente   rossa. Al periodo si fa risalire la Cultura
           lottato per l’indipendenza nazionale e   di Starcevo, durante cui è comprovata la
           l’emancipazione linguistica.           diffusione della pesca, dell’agricoltura,
           Oggi i dialetti principali sono tre: lo   dell’allevamento e della produzione
           štokavo nelle regioni meridionali, il čakavo   ceramica.
           nelle regioni nord-orientali e il caikavo lungo   3000-2000 a.C. Siti dell’Età del Bronzo a
           la costa dalmata (la loro denominazione   Lasinje e a Vucčdol, presso Vukovar, centro
           deriva dalla forma corrispondente del   della cultura omonima che si diffonde
           pronome interrogativo che/cosa – što, ča,   in tutta l’Europa centro-orientale e si
           kaj –). La lingua standard croata si basa   caratterizza per la costruzione di palafi tte
           principalmente sul dialetto štokavo con   su terreni paludosi e la produzione di una
           infl ussi kajkavi e čakavi e utilizza l’alfabeto   ceramica decorata con vernice bianca a
           latino.                                motivi geometrici. Fino a quest’epoca i
           Un dialetto simile al veneto è diffuso lungo   morti sono sepolti all’interno di tumuli di
           le coste istriane e del Kvarnar (Quarnaro).   terra, ma da questo momento iniziano a
           In Istria, per altro, l’italiano gode della   essere utilizzate tombe piatte. Insieme ai
           condizione di seconda lingua uffi ciale,   corpi dei capi tribù sono deposte anche
           dopo il croato. Le altre lingue (serbo,   armi, vasi e oggetti per accompagnare il
           ungherese) sono parlate come prima lingua   defunto. L’oggetto simbolo di questa cultura
           da quasi il 5% della popolazione.      è la famosa Colomba di Vučedol in pietra.
           Molto diffuso è il tedesco, soprattuto   1200 a.C. La popolazione indoeuropea
           nella Croazia centrale, grazie anche   degli illiri si insedia nei Balcani, al centro
           all’immigrazione di ritorno, mentre l’inglese   della pianura pannonica e sulla Via
           è parlato solo nel settore turistico.   dell’Ambra, portando in Croazia l’uso
           Il croato appartiene allo slavo meridionale,   di utensili in ferro tipici della Cultura di
           sottogruppo del ramo slavo che a sua volta   Hallstatt, in Austria. Gli illiri si dividono
           fa parte del ceppo indoeuropeo. Della   in diverse tribù: istri, liburni, dalmati e
           stessa famiglia sono il serbo e il bosniaco,   giapodi. La loro presenza si riscontra in
           entrambi sviluppatisi (come il croato) su   corrispondenza di cinte murarie costruite
           base neoštokava. Nella ex-Jugoslavia tutti   sulle sommità delle alture.

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