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ISOLA DI BRAČ dipinto di verde. All’interno del cimitero
Si tratta della più grande isola della è da visitare il Mausoleo della famiglia
Dalmazia con una superfi cie di quasi 400 Petrinovic in stile bizantino. Nei pressi
km², nonché di un importante centro di Supetar, a Kopačina, si trova la famosa
turistico con un paesaggio vario, a pinete, grotta che ha restituito numerose tracce di
macchia mediterranea e coste rocciose. presenza umana risalenti al Neolitico.
Notevole il contrasto tra la zona costiera
molto verde e abitata e la parte interna Bol
più desertica e disabitata. Brač (Brazza in Al centro della costa meridionale dell’isola,
italiano) gode di un clima particolarmente Bol è un piacevole esempio di convivenza
favorevole con estati calde e soleggiate, tra sviluppo turistico e conservazione
inverni temperati e una media di oltre ambientale: tutte le strutture sono, infatti,
2700 ore di sole l’anno. Oltre alle attività immerse all’interno di una folta pineta. La
agricole dominate dalla coltivazione di storia di Bol vede nell’827 una violenta
fi chi, ulivi, mandorli e amarene, l’isola, incursione dei pirati saraceni che la
costituita da colline carsiche, è famosa per distrussero completamente lasciandola
la pietra bianca resistente, con la quale abbandonata fi no al XV secolo, quando fu
sono stati costruiti edifi ci famosi, come il ricostruita.
Palazzo di Diocleziano a Spalato e alcuni La spiaggia di Zlatni Rat, letteralmente
palazzi di Venezia, il Reichstag di Berlino ‘Corno d’Oro’, è uno dei litorali più
e la Casa Bianca a Washington e con cui famosi di tutta la Croazia: si tratta di una
oggi nelle strade dei paesi si confezionano lingua di sabbia di ciottoli bianchi lunga
piccoli oggetti per turisti di passaggio. circa 300 m che cambia forma a seconda
Le più antiche testimonianze di presenze del vento e delle onde del mare e che
umane risalenti al Neolitico sono campeggia su tutti i cataloghi.
state rinvenute all’interno della grotta Nella parte orientale di Bol sorgono un
di Kopačina, nei pressi di Supetar. I Monastero domenicano (Samostan
secoli seguenti non registrarono grandi Dominikana) e la Chiesa di Nostra
movimenti, fi no all’arrivo degli illiri che Signora della Misericordia (Crkva
vi costruirono un centro fortifi cato, in Gospe od Milosti) in stile tardogotico
opposizione ai greci di Siracusa stanziati con affreschi barocchi, entrambi
a Vis. Nel 167 a.C. l’isola fu occupata dai costruiti nel 1475 sopra un palazzo
romani, interessati allo sfruttamento delle
cave di pietra bianca della zona di Scirpea Isola di Brac, Zlatni Rat
(Škrip), nel centro di Brač. Dopo una
fugace presenza slava durante il IX secolo
e una successiva fuga verso la terraferma
per evitare incursioni piratesche, nel 1420
l’isola passò sotto il diretto controllo dei
veneziani; ma con la Serenissima Šscirpea
fu colpita da una violenta epidemia di
peste e gli abitanti furono costretti a
trasferirsi lungo le coste. Durante il XIX
secolo la fi orente viticoltura isolana entrò
in crisi a causa dell’epidemia di fi lossera
che distrusse i vigneti e spinse gran parte
della popolazione a emigrare verso gli Stati
Uniti e il Cile. Durante la seconda guerra
mondiale Brač subì distruzioni e saccheggi
da parte dei soldati tedeschi e italiani che
vi si erano insediati.
Supetar
La cittadina (San Pietro in italiano) è
percorsa da una strada principale che
passa per il porto. Lungo la costa si
trovano alcune spiagge, affollate durante
la stagione estiva. Nei pressi del porto, la
Chiesa di San Pietro (Sv. Petar) risale
al 1733: in stile barocco si presenta con
una scalinata semicircolare e l’interno
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